Via le tossine con la coppettazione di Rossana Cavaglieri

Questa tecnica della medicina cinese elimina i ristagni energetici, “alleggerendo” corpo e mente.

Molto gettonata da celebrities e atleti, è una terapia usata fin dai tempi più antichi per disintossicare, rilassare la muscolatura e combattere il dolore. Utilizza semplici coppette di vetro, bambù o ceramica per aspirare la pelle e i tessuti superficiali in punti localizzati sui meridiani, i canali energetici che, secondo la medicina cinese, percorrono il nostro corpo. Il meccanismo non ha niente di magico. L’operatore fa il vuoto con la fiamma di un fiammifero nella coppetta: l’aria calda rimasta intrappolata, raffreddandosi, diminuisce di volume e aspira la cute all’interno. «Un effetto ventosa che migliora la circolazione sanguigna e linfatica, smuovendo i ristagni energetici che sono all’origine di molti disturbi da accumulo, dai dolori reumatici alla cellulite», spiega Daniele Grassi, urologo e agopuntore all’Hesperia Hospital di Modena. Le coppette, di varie dimensioni, si possono applicare in qualunque parte del corpo ma il trattamento di solito parte dalla schiena. «Ai lati della spina dorsale corrono i 4 rami del meridiano di vescica, il più lungo e collegato con tutti gli organi interni. Qui, secondo i cinesi, sono situati i “punti shu”, fondamentali per il benessere fisico ed emotivo», spiega l’esperto. SI PUÒ EFFETTUARE IN DUE MODI Nella tecnica detta “fissa” alcune coppette (di solito una decina, cinque per parte) vengono posizionate sui punti shu e lasciate agire una decina di minuti, dopodiché… continua a leggere l’articolo su Starbene di Rossana Cavaglieri >>